L’asparago bianco di Bassano (Asparagus officinalis) è considerato a buon diritto il principe della primavera: la sua raccolta, infatti, avviene tra marzo e giugno. È un ortaggio fresco e gustoso che viene prodotto nell’area di Bassano del Grappa e in altri 11 comuni in provincia di Vicenza. Tale territorio risulta essere particolarmente adatto alla coltivazione di questo ortaggio bianco perlato: è caratterizzato, infatti, da un terreno sabbioso, morbido, che non fa ristagnare l’acqua e che contiene poche sostanze calcaree; il clima, inoltre, è particolarmente mite e ventilato.
Principali caratteristiche dell’asparago bianco di Bassano
L’asparago bianco di Bassano è lungo circa 20 cm, ha un diametro considerevole, l’apice è ben chiuso e si contraddistingue per il sapore dolce-amaro e per la consistenza tenera: queste peculiarità gli hanno fatto ottenere, nel 2007, il marchio di qualità DOP (Denominazione di Origine Protetta).
Gli asparagi vengono solitamente venduti in mazzi avvolti dai succhioni di salice, sui quali è applicata l’etichetta tricolore recante la data del raccolto e quella del confezionamento dell’ortaggio.
Alcune famose ricette a base di asparago bianco
La parte commestibile dell’asparago bianco è il turrione, ovvero il germoglio che andrà a formare il fusto. È un cibo che deve essere consumato nel giro di pochi giorni. Va conservato in frigo e non deve essere esposto per un periodo di tempo lungo alla luce o all’aria.
L’asparago bianco di Bassano solitamente viene consumato da solo: dopo averlo bollito o in alternativa averlo cotto al vapore, lo si condisce con olio sale e pepe. Tuttavia, esistono altre gustose preparazioni culinarie che vedono protagonista questo ortaggio: si pensi, ad esempio, al risotto con gli asparagi, al carpaccio di formaggio e asparagi, agli involtini di asparagi gratinati al parmigiano, al filetto di manzo alla griglia con contorno di asparagi o agli asparagi con uova alla bassanese.
Con quale vino accompagnare l’asparago bianco di Bassano?
Gli esperti consigliano un vino locale, il Vespaiolo di Breganze, un bianco fresco, amabile e caratterizzato da una buona struttura che lo rende particolarmente piacevole alla degustazione.
La leggenda di Sant’Antonio
Nell’area del vicentino, l’asparago viene coltivato da secoli. Secondo la leggenda, fu Sant’Antonio da Padova a portarlo a Bassano nel tredicesimo secolo, dove si era recato per tentare una mediazione con il tiranno bellicoso Ezzelino da Romano. D’altra parte, questo ortaggio sembra legato a doppio filo al Santo di Padova, in quanto la stagione del raccolto finisce tradizionalmente il 13 giugno, giorno in cui ricorre la sua morte.
Una vera e propria coltivazione dell’asparago comincia a prendere piede all’epoca della Repubblica Veneta, come viene testimoniato da una serie di documenti scritti risalenti a quel periodo storico: apprezzatissimi sin dall’epoca, gli asparagi bianchi erano spesso il piatto più pregiato durante i rinfreschi che si tenevano nelle dimore nobiliari. Ulteriori documenti, poi, dimostrano che l’asparago bianco di Bassano fu lodato anche dai Padri Conciliari i quali, di ritorno dal Concilio di Trento, fecero tappa a Bassano.
La mostra-evento dell’asparago bianco di Bassano
La raccolta dell’asparago bianco di Bassano si svolge generalmente nel mese di aprile e, poco dopo, ogni anno si tiene un evento organizzato dall’omonimo Consorzio di tutela per celebrare e promuovere questa prelibatezza. Durante la mostra vengono premiati i migliori asparagi della stagione.
Non mancano rassegne enogastronomiche e fiere dedicate all’asparago bianco e organizzate da aziende produttrici e asparagi. Tutti i ristoratori del bassanese, in queste occasioni, propongono deliziose declinazioni degli asparagi bianchi.