Molto apprezzato per qualità e aroma, il chinotto di Savona è un agrume tipico della Liguria che viene coltivato sia sulla fascia costiera che nell’entroterra poco distante dal mare. Noto anche come Citrus myrtifolia, il chinotto di Savona è un agrume del genere Citrus che appartiene alla famiglia delle Rutaceae.

Chinotto di Savona

 

La sua origine non è ancora stata chiarita, ma l’ipotesi più accreditata è che questo agrume, proveniente dalla Cina, sia nato per una mutazione dell’arancio amaro. Fu importato nel sedicesimo secolo da un navigatore savonese, che lo trapiantò sulla costa ligure.

È proprio qui,  in un territorio relativamente ristretto, compreso tra Varazze e Finale Ligure, che il chinotto di Savona viene attualmente coltivato.

 

Coltivazione e lavorazione del chinotto di Savona: le origini

La coltivazione e la lavorazione del chinotto di Savona risale alla fine del diciottesimo secolo; a distanza di circa 100 anni, è stata fondata la “Società Cooperativa dei Chinotti”, a cui venne affidata la coltivazione, la raccolta e la commercializzazione dell’agrume. Più o meno contemporaneamente fu aperta in Liguria la prima industria pasticcera di canditura: si trattava dell’azienda francese Silvestre-Allemand, che dal sud-est della Francia si trasferì in Italia. Ispirandosi a questa nuova realtà, cominciarono a sorgere stabilimenti locali che si occupavano non solo di canditura, ma anche della realizzazione di sciroppi, bevande e digestivi a base di chinotto.

La coltivazione e la lavorazione del chinotto di Savona ebbero un discreto successo fino agli anni Venti del Novecento, in corrispondenza dei quali cominciò una profonda crisi dovuta, tra l’altro, a una serie di gelate che ebbero effetti nefasti sugli arbusti dell’agrume. Da allora il chinotto di Savona è diventato un prodotto di nicchia. Anche l’esportazione di questo agrume oltreconfine, dopo un significativo successo, ha finito con l’estinguersi quasi del tutto.

 

Chinotto di Savona: particolari

 

Caratteristiche del Chinotto di Savona

Il chinotto di Savona nasce da un arbusto sempreverde, che cresce a grappoli. Presenta le seguenti caratteristiche:

  • un profumo intenso e gradevole
  • una buccia molto sottile di colore tra il giallo e l’arancione
  • una polpa gialla non molto sugosa
  • un gusto amarognolo
  • la presenza di circa 10 spicchi

Va detto, infine, che questa eccellenza agroalimentare italiana è molto apprezzata anche all’estero.

 

Parte interna del chinotto di Savona

 

Utilizzo del chinotto di Savona

In primo luogo, questo agrume viene utilizzato per preparare l’omonima e famosa bevanda gassata, che solitamente viene servita come aperitivo e che è caratterizzata da un retrogusto amarognolo, ma molto gradevole. Inoltre, il chinotto di Savona viene utilizzato per la preparazione di canditi, conserve e mostarde.

I fiori e le foglie del chinotto, invece, vengono impiegate per preparare prodotti di erboristeria, come, ad esempio, le tisane detox, quelle che favoriscono il processo digestivo e le tisane rilassanti che conciliano il sonno.

 



 

Il Presidio Slow Food

Per la tutela del Chinotto di Savona è stato istituito nel 2004 un Presidio Slow Food. Esso è finalizzato a valorizzarne la coltivazione, a rilanciare l’arte della canditura e a favorire la commercializzazione del chinotto in qualità di prodotto tipico.

Poiché la pianta è a rischio di estinzione, in tempi recenti è stata promossa dal comune di Quiliano la coltivazione estensiva del chinotto di Savona presso il Parco di San Pietro in Carpignano.