Il vino, lo sappiamo bene, è una delle eccellenze del made in Italy. Questa bevanda alcolica, ottenuta dalla pigiatura dell’uva (detta mosto), ha origini molto antiche: la produzione del vino, infatti, risale a epoche lontane ed è probabilmente iniziata, verso la fine del neolitico, in seguito a una casuale fermentazione di uva di viti spontanee conservata in rudimentali recipienti.
Fonti storiche riportano che il vino italiano ha subìto grande influenza dalla cucina greca antica, fondata sulla triade alimentare frumento, olio d’oliva e vino, nella quale trova le sue fondamenta anche la famosa Dieta Mediterranea, dando origine alla “triade mediterranea”, simbolo della cultura enogastronomica italiana i cui frutti (grano, oliva e uva) si sono progressivamente diffusi in tutto il bacino del Mediterraneo.
Recentemente, l’entità culturale del vino ha ottenuto un importante riconoscimento nella Dieta mediterranea: nel 2010 è entrato a far parte e della prestigiosa lista dei patrimoni immateriali dell’umanità dell’Unesco.
Il vino è un elemento rappresentativo dell’eccellenza e dell’identità italiana. Le sue proprietà organolettiche si percepiscono nella degustazione, che è un analisi sensoriale, molto diversa dal semplice atto del bere: implica riflessione, riconoscimento e giudizio. È, quindi, di grande importanza riconoscere qualitativamente e giuridicamente le proprietà e la componente culturale del nostro vino, per sviluppare ulteriormente quel valore aggiunto fatto di storia, stile e fascino che il vino italiano può vantare rispetto ad altri competitors.
Per tali motivi, sono nati diversi marchi di qualità dei vini.
Proprietà e benefici del vino
È importante precisare che il vino è una bevanda alcolica e, in quanto tale, va consumato in quantità moderate. Fatta questa premessa, il vino fa bene all’organismo e soprattutto alla salute del sistema cardiovascolare e cerebrovascolare, svolgendo un’azione protettiva nei confronti del cuore e dei vasi. I responsabili di questi benefici sono i polifenoli, in particolare il resveratrolo.
Non tutti i vini sono però uguali: gli alimenti antiossidanti sono infatti presenti soprattutto nei rossi invecchiati, molto meno nei vini giovani e nei bianchi.
I componenti del vino agiscono a vari livelli:
- hanno un effetto antiossidante e antinvecchiamento;
- agiscono positivamente su colesterolo, trigliceridi e glicemia basale;
- inducono un aumento della sensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina;
- hanno un’azione fibrinolitica e antitrombotica.
Oggi il vino viene considerato “alimento energetico complementare”: energetico poiché contiene sostanze organiche alimentari in grado di fornire calorie; complementare in quanto, di per sé, non è in grado di coprire completamente le esigenze vitali del nostro organismo
Marchi di qualità dei vini
I primi marchi di qualità per certificare i vini italiani sono stati definiti anche a livello nazionale con le sigle IGT, DOC e DOCG, che indicano il legame con le caratteristiche dell’ambito geografico dove hanno origine le uve e dove viene prodotto il vino.
Recentemente, la legislazione italiana ha varato il Regolamento CE n. 491/2009 in cui ha riconosciuto anche ai vini il titolo di DOP ed IGP. Tuttavia, le qualifiche di DOCG, DOC e IGT sono ancora applicabili ai vini ai sensi del Decreto Delegato n. 61/2010 che li riconosce come menzioni specifiche tradizionali.
I vini sono classificati in:
- vini da tavola o generici;
- vini IGT;
- vini DOC;
- vini DOCG.
Vini da tavola o generici
Si tratta di vini senza alcun riferimento al territorio o alla zona geografica e possono essere prodotti con uve provenienti da varie zone e/o da vari Stati Membri dell’Unione Europea.
Sono vini privi di specifiche caratteristiche qualitative, ma ciò non vuol dire che siano di bassa qualità o che non siano genuini.
Oltre alle indicazioni del colore (es. bianco, rosso, rosato), possono riportare in etichetta l’annata di produzione. In mancanza di altre indicazioni, ci si può trovare di fronte a un prodotto semplice che può essere il risultato di un insieme di uve di varietà diverse o vini provenienti da differenti zone geografiche.
Vini IGT
IGT significa Indicazione Geografica Tipica ed è il primo gradino che separa i vini senza indicazione (cosiddetti “da tavola”, varietali o d’annata) da quelli con indicazione. Rientrano in questa categoria i vini prodotti in zone geografiche piuttosto estese come regioni o vaste aree provinciali. Il disciplinare di produzione non è tanto restrittivo quanto quello previsto dai marchi DOC e DOCG; tuttavia, ai vini IGT devono essere riconosciute anche precise caratteristiche organolettiche. A oggi i vini italiani riconosciuti come IGT sono ben 118.
Vini DOC
Parlando di numeri, se i vini IGT sembrano essere numerosi, quelli DOC lo sono ancora di più.
Ad oggi si contano circa 332 vini italiani che vantano tale certificazione. La sigla DOC significa Denominazione di Origine Controllata e può essere riconosciuta a vini già indicati come IGT da almeno cinque anni. Tali vini devono essere prodotti in zone delimitate, di piccole o medie dimensioni, nonché avere caratteristiche legate all’ambiente naturale e ai fattori umani di produzione. Inoltre, il disciplinare prevede che siano sottoposti a controlli chimico-fisici e organolettici volti a confermarne i requisiti prima della messa in commercio.
Vini DOCG
Il marchio DOCG significa Denominazione di Origine Controllata e Garantita ed è riservato a vini già riconosciuti DOC da almeno dieci anni. Si tratta di vini conosciuti a livello nazionale e internazionale a cui la denominazione DOCG riconosce un particolare pregio qualitativo. Tale pregio è conferito da caratteristiche intrinseche del vino, dovute all’incontro di fattori naturali, umani e storici. Il disciplinare di produzione è ancora più rigido e, oltre ai regolari controlli, impone regole ferree. Fra queste, l’uso di recipienti di capacità inferiore a cinque litri, il contrassegno dello Stato a garanzia di origine e la numerazione delle bottiglie. I vini italiani che si fregiano del marchio DOCG sono circa 74.
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Conclusioni
La vitivinicoltura italiana rappresenta oggi uno dei fattori chiave del successo del made in Italy nel mondo. L’Italia vanta un grande patrimonio enologico di grande qualità e, nonostante il momento economicamente non facile, il vino italiano si è dimostrato un comparto molto dinamico, restando la prima voce dell’export agroalimentare con un fatturato in costante crescita.
In un mercato mondiale in continua evoluzione, sempre più affollato e competitivo, il successo non è scontato: ogni giorno l’Italia si trova a dover fronteggiare new entry capaci di dar vita a vini di ottima qualità a prezzi più che competitivi, oltre a storici rivali come Francia e Spagna.