Parlare di due vini quali l’Amarone della Valpolicella e il Valpolicella Superiore significa immergersi nella qualità e nell’eccellenza della viticoltura italiana.
Queste due varietà di vini sono il risultato di un progetto vinicolo denominato ‘Mai dire mai’, nato nel 2015 dall’incontro delle famiglie Pasqua, conosciuta da tempo per essere proprietaria delle Cantine del Veronese, e Dal Colle.
Collina di Montevegro sinonimo di qualità
La vigna che ospita l’uva dell’Amarone della Valpolicella e del Valpolicella Superiore si trova sulla collina Montevegro, che a sua volta si affaccia sulla Val d’Illasi (la quale si estende per 39 km e appartiene alla regione Veneto e alla provincia di Verona) e la Val di Mezzane (situata ad est di Verona, essa inizia dall’abitato di Vago di Lavagno), definita da Riccardo Pasqua, amministratore delegato dell’azienda, unica. Il proprietario del vigneto è Egidio Dal Colle, appassionato della produzione di vino, nonostante questa non sia la sua prima attività (è un industriale che opera nel settore dolciario).
Sin da subito, le due famiglie hanno puntato sul vigneto di Montevegro (che è anche un giardino botanico che ospita circa 10 mila varietà di piante, da Corvina a Oseleta), poiché in grado di produrre vini di alta qualità, grazie anche dall’esperienza maturata in quasi cento anni di produzione vinicola da parte delle Cantine del Veronese.
La dimostrazione di qualità dell’Amarone della Valpolicella 2010 e del Valpolicella Superiore 2012 si è consolidata durante il Vinitaly di Verona, entrambi vini rossi “austeri” e “aristocratici”.
Due vini quasi identici eppure differenti
L’uvaggio è identico per entrambi i vini ma il risultato finale è differente. L’Amarone dimostra ‘concentrazione, struttura ed eleganza’, il Valpolicella Superiore ‘persistenza’ che colpisce grazie alle sue ‘note speziate’.
A monte del processo produttivo, vi è per il Valpolicella Superiore una raccolta scrupolosa a mano dell’uva, in seguito sottoposta a pressatura soffice e, infine, fermentazione. Il periodo di affinamento è di 18 mesi, durante i quali il vino viene conservato in botti e barrique, rispettivamente da 500 e 225 litri. Per l’Amarone avviene, allo stesso modo, un’attenta raccolta a mano dell’uva che, dopo essere stata selezionata, viene posta ad appassire per un tempo di 4 mesi in cassette.
Si prevede, inoltre, un aumento di produzione di vino nel 2018: dalle 2 mila bottiglie di Amarone alle 4 mila, mentre, dalle 4 mila del Valpolicella Superiore alle 8 mila.

Umberto Pasqua e figli
Packaging vintage
Altro notevole punto a favore del vino è il packaging del prodotto delle due famiglie, il quale mantiene lo stile francese e conserva quello vintage.
L’etichetta del prodotto gioca sulla fusione tra le due produzioni. Da un lato, la raffigurazione di Villa Boschi della famiglia Dal Colle, luogo in cui si svolgono degustazioni, cene e visite guidate; dall’altro, la scritta tipicamente vintage che ricorda il primo brand storico Pasqua, risalente al primo ventennio del XX secolo.
Conclusioni
L’intento del progetto, portato avanti dalla commistione delle due produzioni vinicole, risulta essere innovativo e capace di dimostrare unicità ed eleganza di gusto. Capace, quindi, di conquistare i mercati internazionali.