L’olio di oliva è il re indiscusso della dieta mediterranea e protagonista assoluto della nostra cucina: questo importante prodotto agroalimentare, infatti, accompagna quasi tutti i nostri pasti e arricchisce il nostro organismo di preziose proprietà nutritive.

Quando parliamo dell’olio di oliva parliamo di un prodotto antichissimo che conserva una lunga tradizione culinaria, utilizzato in cucina come in campo medico, farmacologico e cosmetico. Oggi, con la modernizzazione dei vecchi frantoi – che diventano aziende con macchinari sempre più hi-tech – si ottiene un eccellente prodotto in tempi ragionevoli.

Tra le tante realtà italiane, abbiamo deciso di raccontarvi la storia della famiglia Roi, impegnata da quattro generazioni nella produzione e lavorazione dell’olio di oliva e non solo.

È così che, nel 1900, inizia la storia dell’olio di oliva Roi, quando Giuseppe Roi costruisce il primo frantoio utilizzando il legno e le pietre della sua valle (molti arnesi e antichi macchinari fanno tuttora parte del Museo Roi, dedicato proprio alla produzione dell’olio d’oliva nel tempo). Un lungo cammino che arriva ai giorni nostri fino a Franco il quale, insieme a suo padre, impegna tutto il suo tempo e la sua passione nel frantoio di famiglia.

Abbiamo intervistato Paolo Boeri, socio e responsabile vendite dell’azienda Roi, impegnata ogni giorno a portare sulle nostre tavole l’alta qualità – italiana e taggiasca in particolare – con prodotti diversi che vanno dagli oli alle salse, passando per le olive e le creazioni più speciali.

 

Famiglia Roi- ieri e oggi- a capo dell’azienda da quattro generazioni

Due foto di epoche diverse della famiglia Roi, a capo dell’omonima azienda da quattro generazioni

 

Ciao Paolo, benvenuto su Italian Food Experience. Raccontaci brevemente la storia di Azienda Roi.

La storia produttiva della nostra famiglia nasce nel lontano 1898 quando “Paie Pepin”, la prima generazione, prende in affitto il frantoio comunale di Badalucco. Da quella data, le cinque generazioni successive hanno portato avanti il mestiere dando vita a diversi frantoi nella Liguria di ponente.

Franco, quarta generazione dei Boeri, negli anni ’80 ha la vincente idea di chiamare l’azienda “ROI”, soprannome storico della famiglia, e vendere l’olio al consumatore invece che all’ingrosso come in passato. Quella brillante decisione cambiò totalmente l’azienda e la lanciò sui mercati esteri di alta qualità e pregio.

 

I vostri prodotti di punta sono le olive e l’olio di oliva. Quali sono le vostre altre eccellenze?

Corretto, noi nasciamo come produttori di olio e olive, ma negli anni abbiamo spaziato in altri mondi: le prime sono state le sale, il pesto e i sottoli, per poi arrivare ai più stravaganti Gin all’oliva Taggiasca e Birra alle foglie d’ulivo.

Basilico coltivato e lavorato dall’azienda Roi

 

Cosa significa per te il termine “innovazione” e come cerchi di portarla quotidianamente all’interno dell’azienda?

Questo termine è molto importante e credo debba stare alla base di qualsiasi azienda. Per me innovazione è spingersi sempre un po’ più in la, valicare il limite imposto dalla storia, del “abbiam sempre fatto così”, ma soprattutto del “è impossibile!”. L’innovazione è figlia della curiosità e della passione, porta a far crescere l’azienda in maniera efficiente e concorre a renderla stabile e sempre al passo con i tempi.

 

In quali punti vendita è possibile trovare i vostri prodotti? Esportate anche all’estero?

I nostri prodotti si trovano online e in negozi gourmet del Nord Italia. L’estero è per noi molto importante. Vendiamo in 43 Nazioni i nostri prodotti, con rapporti ventennali e distributori con i quali abbiamo creato amicizie oltre che al business. I prodotti di alta qualità, sono fatti di persone e di storie e per essere venduti, hanno bisogno delle stesse cose, i rapporti di amicizia con chi vende i tuoi prodotti, fanno sempre la differenza.

 

Quali sono i progetti futuri della vostra azienda?

Progetti futuri tanti, sempre, il più prossimo è il nostro spazio eventi, anche se non è il periodo storico migliore. Si chiamerà “Asilo Roi” perché costruito nel vecchio asilo del nostro paese. Li dentro si potrà mangiare, bere, suonare e imparare. A fianco ci sarà la nuova sede del birrificio, con produzione e mescita. Insomma, puntiamo a creare sempre qualcosa di nuovo e colmare i vuoti che il nostro mercato ci offre.

 

Alcune foto del Museo Roi, dedicato alla storia della produzione d'olio di oliva

Alcune foto del Museo Roi, dedicato alla storia della produzione d’olio di oliva