Tra i tanti cibi che oggi si affacciano timidamente sugli scaffali dei supermercati sotto la terminologia “Novel food“, ci sono i micrortaggi.
Si tratta di foglioline commestibili che hanno eccezionali proprietà nutritive e antiossidanti, grazie alla concentrazione di vitamina C, E e K. Diffusi da tempo nell’Europa del Nord e in America, i micrortaggi si stanno progressivamente affermando anche nel mercato italiano e non manca chi, richiamato dalle potenzialità della “terra”, ha deciso di farne un progetto d’impresa.
Una di queste persone è Milena Mastropierro, una ragazza pugliese che a Terlizzi, in provincia di Bari, ha creato la startup Mi Green Food. Siamo andati a Terlizzi per intervistare Milena e conoscere meglio il suo progetto sui micrortaggi.
Buona lettura!
Ciao Milena, tu produci micrortaggi: ci spieghi cosa sono?
I micrortaggi sono delle foglioline commestibili derivanti dai semi di ortaggi maturi tra cui ravanello, cavolo, cime di rapa, borragine e tanti altri. Hanno un ciclo di produzione più breve, da 10 a 15 giorni. I micrortaggi hanno due caratteristiche fondamentali: sono sempre vivi e vengono commercializzati con substrato. Ciò significa che, per la prima volta, disponiamo di un prodotto raccolto alcuni momenti prima di essere servito a tavola, garantendo un elevato valore nutrizionale e benefici effettivi alla nostra salute.
Com’è nata l’idea di fondare “Migreenfood”?
Migreenfood nasce dalla mia voglia di individuare un’idea imprenditoriale nella quale investire. Ho studiato economia e l’agricoltura, per me, era una semplice passione. Poi ho conosciuto i micrortaggi e ho iniziato a studiare soprattutto il mercato americano, poiché negli USA i micrortaggi vengono commercializzati ormai da vent’anni. Ho cercato di sfruttare al meglio anche la struttura che avevo disposizione, una vecchia stalla ristrutturata e ben adattabile al tipo di coltivazione che avevo in mente, associando all’innovazione del prodotto anche quella del processo produttivo.
Con chi collaborate attualmente?
Abbiamo trovato molte persone che hanno creduto nella bontà del nostro progetto: uno di questi è il mio consulente tecnico agronomico, che segue tutte le scelte tecniche a livello produttivo. Abbiamo avviato anche una collaborazione con lo chef Felice Sgarra, uno dei sei chef stellati Michelin che operano in Puglia: lui si occupa di valutare il sapore del micrortaggio prima della sua commercializzazione. Infine, collaboriamo con un distributore di ortofrutta che gestisce per noi la parte commerciale nella provincia di Bari. Il prossimo obiettivo è quello di operare su scala nazionale.
Si parla molto di Novel Food: i vostri prodotti rientrano in questa categoria?
Certo! Sono prodotti che si differenziano dalle verdure tradizionali sia per il loro aspetto esteriore che per il gusto, che risulta essere molto più intenso rispetto al tipico ortaggio maturo. A livello commerciale, potremmo anche vendere questi prodotti come “superfood”: riguardo a questa possibilità, comunque, stiamo valutando ogni aspetto necessario.
Riguardo la commercializzazione del prodotto, invece, come lo vendete e lo distribuite?
In questo primo anno e mezzo, abbiamo commercializzato il prodotto con l’ausilio di un distributore di ortofrutta locale: questo ci ha permesso di rivolgere la nostra offerta a una rete distribuita sul territorio, non solo al singolo ristorante o alla sala ricevimenti.
Attualmente, gli acquirenti principali sono quei soggetti che utilizzano i nostri prodotti per la loro funzione decorativa. Da un po’ di mesi a questa parte, comunque, stiamo investendo su azioni di comunicazione volte promuovere i valori nutrizionali dei micrortaggi: abbiamo sottoposto tutti i nostri campioni a una serie di analisi di laboratorio che ci hanno permesso di elaborare utili tabelle nutrizionali, giustificando in tal modo il loro utilizzo a tavola per una sana alimentazione. Siamo pronti a lanciare il prodotto con un nuovo packaging che riporta utili informazioni aggiuntive per i consumatori.
Vogliamo presentare il prodotto come un valido ausilio alla sana alimentazione, rivolgendoci perlopiù alla grande distribuzione e al consumatore finale.
Come è nata l’idea per la realizzazione del packaging?
L’idea del packaging nasce proprio dalla volontà di far arrivare i nostri prodotti al consumatore finale e quindi al mercato retail. Abbiamo sentito la necessità di una comunicazione efficace, che potesse descrivere in maniera puntuale sì la bontà del prodotto, ma anche le modalità di utilizzo e preparazione dello stesso. Come dice lo stesso nome del brand, “Cruditelli”, il prodotto va consumato crudo.
Sulla confezione viene spiegato, in modo molto semplice, come coltivare i micrortaggi. Inoltre, è presente un QR code che permette al consumatore di accedere al nostro sito mediante smartphone e guardare alcuni video tutorial che spiegano, con semplicità, come ricoltivare e riutilizzare i micrortaggi: all’interno della confezione, infatti, è presente una bustina con dei semi che possono essere piantati e coltivati a casa. Questo ci permette di raggiungere due scopi: il primo è quello di attribuire ai nostri prodotti anche una funzione educativa, attraverso la quale bambini e semplici appassionati imparano a coltivare i micrortaggi a casa; il secondo è quello di mostrare la semplicità di coltivazione e consumo del prodotto.
Un altro obiettivo molto importante, raggiunto sempre grazie al packaging, è quello di informare i consumatori che per i nostri micrortaggi non vengono utilizzati pesticidi né fitofarmaci: si tratta di prodotti sani, che è possibile coltivare anche in casa.
Prima parlavi di innovazione: quanto è innovativa la produzione di Migreenfood?
Il progetto nasce con l’obiettivo di distinguere i nostri prodotti anche coltivandoli in modo innovativo: è normale, quindi, che al centro della nostra attività aziendale ci sia una visione innovativa anche del processo produttivo. In tal senso, utilizziamo una struttura di produzione che rappresenta il futuro dell’agricoltura, denominato “Vertical farm“: esso consiste in impianti che si sviluppano in altezza (2 metri) con 4 livelli di coltivazione e l’utilizzo di luci a led che permettono l’irradiazione e l’accrescimento delle piante. Attraverso questo processo, viene riprodotta una condizione climatica ottimale per lo sviluppo del prodotto coltivato.
Il processo produttivo da noi adottato rappresenta il futuro del settore agricolo e vi spiego il perché: nel 2050 avremo il problema di sfamare 9 miliardi e mezzo di persone e ciò comporterà lo sviluppo di attività e impianti produttivi alternativi, perché il terreno coltivabile non basterà più. Il mio obiettivo è quello di riuscire a portare questi impianti produttivi anche in Italia, soprattutto al Sud, poiché al Nord vengono già utilizzati. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo realizzato un impianto del genere, rendendolo già produttivo ed efficiente. Pensate che, durante le copiose nevicate dello scorso inverno, la nostra produzione non si è affatto fermata, anzi…
Puoi dare qualche consiglio alle persone che vogliono provare il tuo prodotto?
Il consumo dei microratggi è semplicissimo: basta estrarli dalla cassetta recidendoli, e poi sciacquarli con acqua fresca e utilizzarli come ingrediente complementare a qualsiasi piatto: possono essere utilizzati per buonissime insalate o per arricchire una gustosa bruschetta o un buon panino, come contorno o anche solo per la decorazione dei piatti. I micrortaggi possono essere affiancati tranquillamente sia alla carne che al pesce.
Per maggiori informazioni e utili consigli sull’utilizzo e la preparazione dei nostri prodotti, vi consiglio di visitare il nostro sito aziendale cruditelli.it: lì trovate tanti piatti consigliati da uno chef e realizzati con i nostri micrortaggi. Inoltre, sempre sul nostro sito, sono pubblicati anche i consigli di un nutrizionista, che evidenziano tutti i benefici che i micrortaggi possono apportare alla salute. Insomma, i nostri prodotti si prestano a un consumo semplice e veloce.