
Pescaria: da Sud a Nord, il primo fast food ittico italiano
- Un panino di Pescaria – Polignano a Mare
- Un panino di Pescaria – Polignano a Mare
Sono passati circa tre anni di attività e l’obiettivo di Pescaria è rimasto lo stesso, ossia quello di valorizzare il pescato locale e proporre un nuovo modo di consumarlo: rapido, informale ma creativo e di qualità. Grazie al costante lavoro svolto e all’ottima materia prima, l’attività conquista, giorno dopo giorno, pareri positivi e punta sempre più al successo.
Dalla tranquilla e soleggiata Polignano, Pescaria raggiunge la grande e caotica Milano. Qui, l’idea è quella di raccogliere una sfida con le consuetudini milanesi, presentando una valida alternativa a sushi, sashimi e moda del crudo. A suon di ricette tradizionali pugliesi. Il locale ospita circa 80 coperti, senza servizio: ordinazione in cassa, una breve attesa e poi ritiro al banco. Con l’idea di implementare il consumo mordi e fuggi al bancone, con una proposta di tramezzini, tortini e frise.
Abbiamo intervistato Domingo Iudice, founder di Pescaria, per conoscere meglio la proposta del primo fast food ittico in Italia.
Ciao Domingo, come è nata l’idea di creare un fast food ittico?
L’idea di Pescaria è nata nel 2014 dall’incontro di Pescheria lo Scoglio e Brainpull, rispettivamente nelle persone di Bartolo L’Abbate e mia. Dalle nostre idee è nato il concetto di un fast food ittico, il cui nome è stato scelto e votato direttamente dagli utenti.
Quanti e chi sono i collaboratori che hanno un ruolo rilevante a Pescaria?
Io e Bartolo siamo gli amministratori delegati delle società che partecipano a Pescaria. Sin dall’inizio Lucio Mele, lo chef Executive, ha fatto parte del team che oggi è a capo di Pescaria. Un team che, nel tempo, si è allargato: attualmente contiamo oltre 100 dipendenti.

Pescaria, pesce crudo by Scattidigusto
Che tipo di innovazione proponete al mercato?
Proponiamo un nuovo modo di mangiare il pesce di qualità, crudo e cotto, senza fronzoli e con servizio fast food. Le ricette sono sempre diverse, fresche e innovative, e ruotano intorno al prodotto ittico. Dai carpacci si passa alle tartare, arrivando infine ai panini, pezzo forte del menù. Recentemente, Lucio ha introdotto gli spaghettoni di mare: cacio, pepe e cozze o aglio, olio e pesce. Insomma, un luogo tanto semplice quanto inedito, al netto delle 50 e più attività nate con l’intento di replicare la nostra proposta.
Il primo locale è nato a Polignano; a seguire quello di Milano. Qual è la prossima città in cui aprirete?
Puntiamo a Roma, Bologna, Torino, Napoli e Firenze. Ma siamo aperti a location superiori ai 200 mq, con canna fumaria, in zone centrali ma non obbligatoriamente in strade principali.
A Polignano l’uso del pesce è una carta vincente, dato che il paese sorge in una zona costiera. Milano, invece, è lontana dal mare: quali sono stati i risultati ottenuti finora?
Milano ha risposto con un successo strepitoso. Più di quello di Polignano. Prima di tutto perché Milano è la più grande città della Puglia. Secondo, perché a Milano non è semplice mangiare il pesce, anche perché spesso talune specie sono difficili da reperire (come gli allievi, per esempio).
Quali differenze siete riusciti a rilevare nelle abitudini alimentari e nei gusti dei vostri clienti del Nord rispetto a quelli del Sud?
I Milanesi o comunque le persone che vivono a Milano hanno un consumo più moderato: in Puglia, oltre al panino, si condivide sempre una fritturina e si mangia una frisa dello chef o qualche tapas dal banco del giorno. Su Milano le consumazioni sono più moderate. Una cosa è certa: in Puglia siamo più galanti. E gli uomini offrono quasi sempre. Qui a Milano, sono più frequenti i casi contrari.
- L’esterno di Pescaria a Polignano a Mare
- L’interno di Pescaria a Polignano a Mare
Avete portato un po’ di sole pugliese in Lombardia: possiamo dire lo stesso per le materie prime?
Certo, ogni giorno portiamo pesce, pane, ortaggi e latticini dalla Puglia. È uno sforzo che merita e ripaga.
Qual è il piatto e/o panino più gettonato?
Il panino al tonno e il panino al polpo, che abbiamo anche certificato presso L’Accademia del Panino Italiano.
Quanti panini e piatti avete preparato nel 2017?
Facciamo prima a dire che, in ogni punto vendita, accogliamo mediamente 400 persone al giorno.
A cosa pensate dobbiate il vostro successo?
All’autenticità di un menù semplice e lineare, a una comunicazione efficace e a una materia prima di qualità. Insomma, ciò di cui ci occupiamo rispettivamente Lucio, io e Bartolo
Cosa avete in serbo per il 2018?
Abbiamo appena aperto in Via Solari, a Milano. Il resto… lo scoprirete.
Insomma, Pescaria ci insegna che, qualunque sia il luogo, se il cibo è di qualità, piace sempre a tutti.