Situata di fronte alle coste tunisine e caratterizzata da un mare cristallino, Mazara del Vallo è una tappa imperdibile per chiunque decida di visitare la Sicilia. Questa splendida località del trapanese è stata definita da alcuni storici “il balcone del Mediterraneo“: pensiamo sia l’espressione più calzante per descrivere Mazara, anche in virtù della sua posizione geografica che l’ha resa, nel corso dei secoli, terra di approdo di popolazioni e culture diverse. Basti pensare che, in epoca medievale, convivevano in questa città quattro distinti gruppi etnici ( latini, musulmani, ebrei, greci), ciascuno dei quali viveva in un proprio quartiere. Abbiamo la fortuna di potere ancora ammirare il quartiere tunisino, la Casbah, con le sue strade caratteristiche, le ampie piazze e le policromatiche facciate dei palazzi, che, con l’aiuto di interventi pubblici mirati, sono state riportate all’antico splendore.

La Cattedrale del Santissimo Salvatore, uno dei gioielli di Mazara del Vallo – Foto: Borghimagazine
A Mazara il turismo è tutto l’anno
Per via della sua posizione geografica, Mazara del Vallo si presta a un turismo abbastanza diffuso sia nel periodo invernale che in quello estivo. Gli inverni sono abbastanza miti, con temperature che difficilmente scendono al di sotto dei 10 gradi centigradi; le estati, d’altro canto, sono caratterizzate da un caldo umido e da una ventilazione costante che caratterizza gran parte delle giornate estive. Questa circostanza rende Mazara la meta preferita di coloro che amano gli sport velici e il wind surf.
La costa sud-orientale di Mazara si presenta rocciosa e le insenature, riparate dai venti, sono molto suggestive, caratterizzate da un mare trasparente e da fondali ricchi di pesci: si tratta, pertanto, della zona più amata dai sub e dagli appassionati di snorkeling.
Nella parte sud-occidentale troviamo, invece, la spiaggia della Tonnarella, caratterizzata da una sabbia fine e bianca che rende questo luogo accessibili e adatto anche alle famiglie con bambini.

Gambero rosso di Mazara
La tradizione della pesca a Mazara del Vallo
Essendo una città di mare, l’economia di Mazara del Vallo si basa essenzialmente su due attività: il turismo e la pesca. Quest’ultima vanta una tradizione millenaria.
Fra le varie attività di pesca più importanti per Mazara del Vallo, quella del gambero rosso (ammaru russu in dialetto) è la più caratteristica: questo tipo gambero viene pescato prevalentemente in zone dove il mare raggiunge i 700 metri di profondità e si caratterizza per il colore rosso intenso e per la gustosità della sua carne, la quale risulta essere allo stesso tempo delicata e saporita. Il porto canale di Mazara, uno dei due bacini in cui è suddiviso il porto della città, è la sede della flotta di pescherecci che si dedicano alla pesca del gambero e rappresenta anche un fondamentale punto di riferimento per i traffici marittimi che hanno luogo nel Mar Mediterraneo.
Per le sue caratteristiche, il gambero rosso è un prodotto molto apprezzato in cucina: noto anche come l’oro dei pescatori, è considerato una vera e propria prelibatezza gastronomica. In estate, la testa del gambero rosso di Mazara diventa più scura, a causa della presenza delle uova, da cui si ottiene anche un prelibato caviale.
Nonostante la crisi che l’intero settore ittico ha conosciuto negli ultimi anni, la pesca del gambero rosso continua a far registrare ottimi risultati per l’economia cittadina e per essa vengono impiegate tecniche e attrezzature d’avanguardia.
Prodotti tipici di Mazara del Vallo
Il pesce rappresenta, di sicuro, il re della tavola. In questa terra, comunque, si producono anche pregiati vini, olio extra-vergine di oliva e pasta. Tra le specialità tipiche del posto vi è il cous-cous, un piatto di origine araba a base di semola cotta a vapore, che a Mazara condiscono con brodo di pesce fresco.
Ricca anche la tradizione dolciaria: oltre ai dolci classici siciliani, che vengono proposti su tutta l’isola, vi sono anche dolci classici locali, tra cui:
- i mustazzoli, biscotti secchi al vino cotto decorati con sesamo e aromatizzati alla cannella, arancia e chiodi di garofano. Prodotti già nel Settecento nei conventi di clausura in occasione delle principali feste religiose, i mustazzoli sono dolci tipici della vendemmia, importati in Sicilia dalle popolazioni arabe, e venivano utilizzati, dai contadini, come biscotti energizzanti;
- gli sfinci di San Giuseppe, il cui nome deriva dal latino e dall’arabo e significa “spugna”, sono appunto dei dolcetti fritti molto morbidi e areosi. Gli sfinci vengono tradizionalmente preparati il giorno della festa del papà, il 19 marzo: da qui il nome di Sfinci di San Giuseppe;
- i muccunetti, “bocconcini” di pasta di mandorla ripieni di conserva di zucca. Furono inventati dalle suore dell’antico monastero benedettino di Mazara le quali, ancora oggi come secoli fa, li confezionano e li vendono quotidianamente.