L’albicocca del Vesuvio, il frutto d’oro della Campania

4/05/2021 | News, Campania

La Campania è nota per essere una delle regioni italiane caratterizzate da una grandissima tradizione culinaria e prodotti tipici: uno di questi è l’albicocca del Vesuvio, coltivata e raccolta nei fertili terreni alle pendici del vulcano.

 

Origini dell’albicocca del Vesuvio

Le origini dell’albicocca vesuviana sono antichissime: pare, infatti, che questa specialità proveniente dall’area sud della Cina confinante con il Pakistan, sia stata introdotta in Italia per la prima volta dai Romani.

Le prime testimonianze certe della sua presenza sul territorio vesuviano risalgono al 1583 quando uno scienziato napoletano, Gianbattista Della Porta, iniziò a parlare delle albicocche dividendole in due varietà differenti: le “Bericocche”, che presentavano una forma più tondeggiante, e le Chrisomele”, dal colore raro e pregiato.

 

Caratterıstıche e del prodotto

L’odierna albicocca del Vesuvio – denominata anche con il nome napoletano di “crisommola”, per via delle sue origini greche – è il frutto più coltivato nell’area vesuviana.

Grazie al suo sapore molto dolce e alle sue proprietà organolettiche, l’albicocca campana è particolarmente apprezzata sul mercato. Inoltre, la sua produzione è favorita dalla natura vulcanica del terreno e dall’utilizzo di metodi lenti e tradizionali che conferiscono a questo frutto un sapore unico e speciale.

Attualmente esistono circa 100 varietà differenti di albicocche interamente autoctone e si distinguono dal punto di vista estetico sia per il loro colore rosso sfumato o punteggiato sulla base giallo-aranciata della buccia e sia per le loro dimensioni differenti tra di loro .

I loro nomi sono curiosi e rappresentano la testimonainza di un’attenta attività di selezione svolta nel corso dei secoli dai contadini vesuviani in vari campi di coltivazione: boccuccia, pellecchiella, vitillo, cafona, vicienzo e’ maria, tanto per citarne alcuni.

 

Proprietà e benefici dell’albicocca del Vesuvio

Grazie all’abbondante presenza della vitamina A e del betacarotene, l’albicocca ha numerose proprietà benefiche.

La vitamina A svolge un ruolo fondamentale nella protezione del nostro organismo e nel contrasto di alcune malattie anche gravi come tumore allo stomaco, al colon e al seno. İnoltre, sono tante le funzioni che svolge questo frutto grazie alle sue proprietà:

  • cura e protegge la pelle da infezioni ed epidermidi favorendo la comparsa di abbronzature;
  • protegge la retina grazie ai carotenoidi, responsabili del colore giallo-arancio della polpa, che prevengono la degenerazione maculare causata dall’invecchiamento della vista;
  • rinforza il sistema immunitario;
  • combatte la ritenzione idrica, eliminando tutti liquidi in eccesso presenti nel nostro organismo;
  • grazie alla pectina, regola l’intestino e depura il colon da scorie e tossine;
  • contrasta i sintomi della menopausa contribuendo all’assorbimento di calcio e prevenendo l’osteoporosi;
  • riduce anche lo stress e rinforza il cervello;
  • è anche un potente antiossidante che contrasta i “radicali liberi” che sono la causa di danni cellulari nell’organismo.

 

Coltıvazıone e produzıone

Il periodo di raccolta dell’albicocca vesuviana inizia tra la prima decade di giugno e termina per la fine di luglio.

İl territorio particolarmente interessato alla produzione comprende vari comuni della provincia di Napoli:  Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Portici, S. Anastasia, S. Giorgio a Cremano, Somma Vesuviana, Torre Annunziata, Torre del Greco e Nola.

A partire dagli anni ’70, grazie a un lento processo di urbanizzazione di tutta l’area vesuviana, c’è stato un vero e proprio ridimensionamento delle attività agricole che ha trasformato la coltivazione dell’albicocco in veri e propri frutteti minuscoli, spesso rinchiusi tra gli edifici.

Negli anni successivi, però, con la nascita di nuovi mercati e di nuove soluzioni, si è puntato allo sviluppo di nuovi impianti moderni in grado di accelerare la coltivazione.

Oggi in Campania si producono circa 50.000 albicocche che rappresentano circa l’80% della produzione regionale.

Attualmente, nei comuni vesuviani vi sono circa 2000 ettari di alberi di albicocco: gran parte dei frutti viene trasformata in succhi di frutta, canditi e confetture destinati al consumo diretto.