L’Aglianico del Vulture è un grande vino rosso lucano con origini molto antiche: si pensa, infatti, che sia stato introdotto dai Greci nel sud Italia tra il VII e il VI secolo a.C. Tale tesi è rafforzata dai ritrovamenti archeologici che testimoniano quanto antica sia la viticoltura in Basilicata, tra cui i resti di un torchio dell’età romana ritrovati nella zona di Rionero in Vulture.
La denominazione di origine controllata e garantita Aglianico del Vulture Superiore è riconosciuta con D.P.R. del 18 febbraio 1971 ed è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione. Tali vini devono essere prodotti a partire da uve del vitigno Aglianico e Aglianico del Vulture al 100%. Proprio il Vulture è una delle più importanti aree vitivinicole della regione Basilicata.
Zona di produzione
L’uva da cui si produce l’Aglianico del Vulture Superiore DOCG viene coltivata in un territorio di alta e media collina, situato sulle pendici del Monte Vulture, antico vulcano ora spento, che comprende diversi comuni dell’area: Rionero in Vulture, Barile, Rapolla, Ripacandida, Ginestra, Maschito, Forenza, Acerenza, Melfi, Atella, Venosa, Lavello, Palazzo San Gervasio, Banzi, Genzano di Lucania.
Per quanto riguarda i vigneti idonei alla coltivazione, sono ritenuti tali unicamente quelli che si trovano su terreni collinari di origine vulcanica o comunque di buona costituzione, situati tra i 200 e i 700 metri s.l.m.
SCHEDA TECNICA
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