La Puglia è la regione del Negroamaro, il vitigno più diffuso e antico, che vede nel Salento la zona di maggiore coltivazione pur avendo anche buone estensioni nel resto della regione.
Il Negramaro è un vitigno rinomato, dal quale si ottengono i migliori vini rossi e rosati d’Italia, tanto da essere impiegato per la ”correzione” di vini extra regionali, conosciuti anche all’estero. Tale vigneto produce vini rossi e rosati, di diversa tipologia come: fermo, frizzante, spumante. Si tratta di un vitigno molto antico, ma descritto solo nell’Ottocento dal professore universitario Achille Bruni, che studiò il parassita che all’epoca danneggiò molte viti.
Il nome Negro Amaro,anche conosciuto come Negramaro, si pensa sia riferito al caratteristico colore nero dell’acino e/o al caratteristico sapore tipicamente amarognolo del vino che se ne ricava. Ha prestato il suo nome anche all’omonima pop-rock band salentina, da anni alla ribalta nel panorama musicale italiano.
Il Negroamaro è inoltre presente nei disciplinari:
- Galatina DOC,
- Squinzano DOC
- Leverano DOC,
- Alezio DOC,
- Copertino DOC,
- Matino DOC
- Nardò DOC.
Nella denominazione Squinzano, l’assemblaggio con la Malvasia Nera o con il Sangiovese regala vini da invecchiare si pregio e rosati fragranti.
LA ZONA DI PRODUZIONE
Il Negroamaro è un vitigno diffuso soprattutto in Puglia, in particolare nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto. La regione pugliese è nota per essere la prima d’ Italia ad avere la più alta produzione vitivinicola, e il Salento contribuisce notevolmente con i numerosi viticultori presenti sul territorio.