Fino alla prima metà del ‘900, ogni regione d’Italia possedeva una propria razza di suino nero, caratterizzata, dal particolare manto scuro. Nel tempo, molte razze furono soppiantate da altre, aventi particolari attitudini, come la crescita più rapida, la maggiore prolificità e una carne meno grassa.

Un fenomeno che ha coinvolto il settore suinicolo del nostro Paese è stato il recupero e la valorizzazione delle razze locali, poiché sono parte integrante del patrimonio culturale: per tale motivo, sono partite nuove iniziative e progetti volti a potenziare il ripristino dell’antico suino nero; infatti, in poco tempo si sono diffusi allevamenti di suini che, per la loro rusticità, sono ascritti a specie autoctone.

Delle razze autoctone, oggi scomparse, sono stati rinvenuti alcuni esemplari superstiti in agro di Accettura e Calvello, in Basilicata, come l’antico esemplare Cavallina, con mantello prevalentemente nero.

Il suino nero lucano, grazie alle sue componenti rustiche, si presta meglio all’allevamento all’aperto, resiste alle malattie e alle avversità climatiche e si nutre principalmente di alimenti poveri quali cardi, carrube, erba medica, ghiande, bulbi. Spesso si ricopre di argille che svolgono un’azione depurante, battericida, cicatrizzante, energizzante e mineralizzante.

Suini neri lucani

Progetto Suino Nero Lucano

Il suino nero lucano è riuscito, pian piano, a recuperare il territorio di origine partendo da una quindicina di aziende che, nel 2010, hanno aderito a un bando voluto da diversi enti quali Alsia (Agenzia Lucana di sviluppo e di innovazione in Agricoltura), Associazione allevatori, Università degli Studi della Basilicata e Comunità Montana Medio Basento, d’intesa con il Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata: obiettivo dell’intervento è stato quello di incrementare il numero dei suini neri per ottenere una buona popolazione di base.

Inizialmente, gli studi per la caratterizzazione di questo tipo di suino definito “Nero Lucano” è stato svolto con un allevamento pilota presso un’azienda della comunità montana di Tricarico. Il suino nero lucano presenta specifiche caratteristiche: colore nerastro uniforme e taglia medio-piccola, muso allungato e arti lunghi che rendono l’animale adatto a percorrere vaste aree di pascolo, zoccoli duri che consentono il cammino su qualsiasi tipo di terreno e aspetto selvatico accentuato da una criniera che viene sollevata in caso di panico.

La fase successiva del progetto è stata quella di affidare coppie di animali ad allevatori-custodi, in tutto il territorio lucano, con il compito di farli riprodurre.

I risultati ottenuti dimostrano che il pericolo di estinzione è stato superato e si è avuta una caratterizzazione del tipo autoctono locale e pertanto, da ora in poi si potrà lavorare per organizzare la produzione e la valorizzazione della carne e dei prodotti derivati.

 



 

Sistemi di allevamento delle aziende locali

L’allevamento del suino nero lucano è generalmente svolto con il sistema semibrado, mentre quello in stalla è condotto in via eccezionale nel periodo di parto e lattazione per scrofe e suinetti.

Il ciclo di allevamento comprende l’allattamento e lo svezzamento (dalla nascita fino a 45 giorni), il magronaggio (dal 45° giorno a 80 -100 kg di peso vivo) e il finissaggio (oltre i 100 kg di peso vivo).

Indipendentemente dalla tipologia di allevamento adottata, è bene prevedere i seguenti settori:

  • settore di controllo e addestramento dei giovani animali alla recinzione elettrica;
  • settore parto allattamento;
  • settore post svezzamento;
  • settore ingrasso;
  • settore gestazione;
  • settore attesa calore;
  • settore scrofette;
  • settore verri.

La gestione della riproduzione è strettamente legata al sistema di allevamento adottato (brado o semibrado) e alla capacità infrastrutturale dello stesso.

T.G.A.A. Antico Suino Nero Lucano

L’interesse verso questa razza ha portato alla costituzione di un’associazione di Tutela del Tipo Genetico Autoctono Antico denominata T.G.A.A. Antico Suino Nero Lucano.

L’associazione nasce con la missione di salvaguardare la biodiversità nel comparto suinicolo lucano per permettere alle aziende zootecniche di puntare su produzioni distinguibili per qualità e per il forte legame con la tradizione e il territorio.

L’uso del marchio collettivo ‘Antico Suino Nero Lucano‘ sarà concesso per l’identificazione delle carni fresche e dei prodotti derivati dalle carni di suini nati da riproduttori iscritti al Registro anagrafico dell’Associazione Nazionale Allevatori Suini e allevati secondo le modalità previste dal Disciplinare di Produzione.

Il forte impegno per lo sviluppo del territorio, la valorizzazione delle imprese, la contribuzione allo sviluppo degli allevamenti associati e l’investimento nell’innovazione tecnica fanno sì che l’associazione possa diventare il miglior punto di lancio per tutte quelle piccole e medie imprese che ad oggi, in un territorio così ricco di risorse, sono penalizzate rispetto a tutte quelle attività prive di prodotti di qualità e avvantaggiate da studi di marketing, pubblicizzazione e comunicazione.

Qualità della carne e produzioni tipiche

La carne prodotta dal suino nero lucano, oltre a essere utilizzata per il consumo fresco, viene anche trasformata presso salumifici della zona, preventivamente selezionati con relativi accordi di lavorazione e di conosciuta esperienza lavorativa, dove tutela e presidio sono la garanzia imprescindibile di sicurezza alimentare e di qualità del prodotto finito.
Ad oggi le produzioni tipiche sono Salsiccia, Pezzente di Montagna Presidio Slow Food, Soppressata, Capocollo, Guanciale e Pancetta.