Siamo in Puglia, all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia e precisamente nei terreni tra Altamura e Gravina di Puglia coltivati da Pietro Cifarelli, produttore specializzato in legumi.

Pietro Cifarelli, impenditore agricolo
In una vasta area agricola, dagli intensi colori che la primavera fa sbocciare, impariamo a conoscere la quotidianità di Pietro e la sua famiglia:“Ci troviamo a 300/350 metri sul livello del mare. È un ambiente freddo. Poi, questa valle, anche se sembra una pianura, è una zona dove il freddo ristagna.” È per tale motivo che in questa terra si seminano in primavera inoltrata prodotti soggetti a gelata tardiva come il fagiolo o la patata.

Parco Nazionale dell’Alta Murgia
I macchinari utilizzati per la coltura di legumi sono specifici:”Ho una mietitrebbia con la quale faccio solo cicerchie, fave e fagioli – afferma Pietro – e altri macchinari li ho adattati per altre esigenze.”
Pietro Cifarelli ama profondamente il territorio nel quale opera e i prodotti da lui coltivati. Ci spiega cosa vuol dire lavorare nel campo:”Devi saper calibrare, stare attento a tutto ciò che ti succede intorno. Quando devi distribuire il seme, devi avere sempre un’attenzione in più, stare attento al minimo particolare.”
La tradizione dei legumi ad Altamura
Nella storia produttiva della città di Altamura, Pietro ci racconta che l’importanza della coltivazione dei legumi aveva fatto guadagnare alla cittadina pugliese il titolo di “Capitale della lenticchia”. Suo nonno, infatti, intorno agli anni ’30, aveva cominciato a investire sulla lenticchia e proprio negli stessi terreni, anche se oggi gli ettari di terra di cui la famiglia Cifarelli è proprietaria sono molti di più.
Ci racconta storie di terreni e antiche famiglie del luogo, indicandoci i terreni confinanti con il Parco dell’Alta Murgia:”Questo bosco è stato piantato negli anni ’50, quando è nata la riforma agraria. Molti dei terreni qui vicino appartenevano alla masseria del Pantano a Pellicciari. Latifondisti. Con la fine della guerra e la riforma agraria, i terreni furono tolti ai latifondisti, obbligati a dare lavoro ai braccianti agricoli tornati dalla guerra e che non avevano propri possedimenti”.
Pietro continua il suo racconto descrivendo l’imprenditore agricolo altamurano del tempo:”Altamura aveva pochi terreni fertili e l’altamurano, di spirito intraprendente, fu costretto a spostarsi. Quindi, si rivolse alle zone di Matera, Gravina, Spinazzola: è in quelle aree che mio nonno ha trovato la possibilità di crearsi una piccola realtà.”
Una passione che coinvolge tutta la famiglia
Sin da giovane, Pietro Cifarelli si è appassionato al mondo agricolo:”Per un anno, dopo la scuola media non ho seguito gli studi. Poi, mi sono iscritto a una scuola serale per prendere il diploma di ragioniere. La mattina ero sempre a stretto contatto con mio padre in campagna e amavo imparare dal vivo le nozioni sulla coltivazione e sull’imprenditoria del mondo agricolo.”
Un grande contributo alla promozione e alla gestione commerciale è dato da entrambe le figlie di Pietro. Abbiamo incontrato una di loro, Floriana, conosciuta nello spazio per la vendita diretta, dove ci ha mostrato i diversi legumi di loro produzione. Floriana ci ha raccontato la sua storia: sin da piccola, ha sempre aiutato in azienda, soprattutto durante i mesi estivi. All’università ha scelto di seguire le stesse passioni e dedizioni del padre, così come quelle del bisnonno, portando quelle novità anche comunicative, come il sito web aziendale, che fanno parte della nostra epoca.
La scelta di Floriana di lavorare con il padre e dare continuità a un’opera intergenerazionale è un passo decisamente importante ed esemplare per quei giovani della sua stessa età che, sempre di più, perdono l’interesse per i lavori manuali e tutto quello che comporta il settore agricolo.
La lenticchia di Altamura e altri legumi tipici
La lenticchia di Altamura è un prodotto IGP (indicazione geografica protetta) ed è tutelata e promossa da un Consorzio che coinvolge ben 27 comuni e del quale Cifarelli fa parte:”Se si va a regime con le direttive consorziali, il farne parte è un grande vantaggio: significa avere in mano delle buone possibilità commerciali, un’enorme mole di richiesta. Il consorzio della lenticchia di Altamura è una bella realtà che punta alla promozione del prodotto e non solo alla sua commercializzazione. In pratica, crea una rete di diversi produttori che valorizzano anche il territorio. Il consorzio, oggi, sta cercando di far conoscere la realtà della lenticchia di Altamura anche a livello internazionale.”
Pietro predilige prodotti secchi come la lenticchia, il fagiolo, la cicerchia, il cece bianco, il cece nero liscio o rugoso e i piselli. Ma la sua fava sgusciata ha una particolarità:”La nostra è di colore giallo, perché il procedimento per la sgusciatura è completamente a secco, a differenza delle altre fave – soprattutto quelle che provengono dall’estero – la cui sgusciatura viene eseguita a vapore, cosa che fa perdere sapore al prodotto.”

Cece nero liscio e rugoso
Con orgoglio, poi, Pietro Cifarelli ci mostra e ci fa toccare con mano un altro prodotto da lui coltivato: il cece nero liscio, tipico delle zone di Cassano delle Murge:”Anni fa ero andato a Cassano per propormi come produttore del cece rugoso dell’Alta Murgia. Per l’occasione, avevo portato come regalo un pacchettino con all’interno il cece rugoso. In cambio mi è stato donato un sacchetto contenente 250 grammi di ceci lisci. Da quell’incontro sono passati più di 6 anni e, dai pochi chili che producevo nei primi anni e dei quali conservavo gelosamente ogni chicco come fossero pepite d’oro, oggi riesco a produrne ben 120 quintali. Il cece liscio è stata e continua a essere una bella avventura!”
Piccola distribuzione, agenti e ristoranti
Prima di salutarci, il signor Cifarelli ci spiega dove trovare i suoi prodotti. Ci racconta che, oltre a essere presente nei diversi mercatini della Coldiretti “siamo stati anche a Leguminosa, una manifestazione di settore che si svolge ogni 2 anni a Napoli. La gente risponde bene: alcune persone incontrate durante una delle scorse edizioni sono venute a trovarci di nuovo. Per quanto riguarda la vendita, se non direttamente in loco, è nelle enoteche e nei negozi di alimentari – di piccola distribuzione – che è possibile acquistare i nostri prodotti. Abbiamo anche dei rappresentanti che viaggiano in tutta la Puglia e raggiungono anche Milano. Infine, ci sono dei ristoratori ai quali forniamo i nostri legumi.”
Conclusioni
Arriva il momento dei saluti ma, prima ancora, dei ringraziamenti: per l’ospitalità e per averci fatto vivere una bella esperienza nelle terre dell’Alta Murgia pugliese. Pietro Cifarelli ci ha dimostrato amore per il suo lavoro e per la sua terra, nella massima professionalità che la coltivazione di oggi impone.
Ci auguriamo di incontrarlo ancora nel lungo viaggio di Italian Food Experience!