Il nostro viaggio alla scoperta di dolci tipici del Natale parte dalla Valle d’Aosta, dove abbiamo incontrato e intervistato l’associazione Amis de la Micooula, nata nel 2008 da un gruppo di 10 giovani volenterosi dai 20 ai 30 anni di età, uniti dalla passione per l’agricoltura e da obiettivi precisi:

  • tramandare la tradizione del loro paese, Hône;
  • tenere il territorio circostante pulito;
  • coltivare prodotti nelle loro terre per produrre la Micooula, il dolce tipico della Valle, a km 0.

Durante l’anno, infatti, l’associazione si impegna nella coltivazione della segale e del grano, nella raccolta e nel corretto essiccamento di castagne, uva e fichi. Da pochi anni, gli associati coltivano anche le patate utilizzate durante la Festa della Micooula, in programma il giorno 8 dicembre di ogni anno, per le varie cene e i pranzi aperti a tutta la popolazione.

L’associazione, inoltre, si occupa di raccogliere la legna che serve ad alimentare il forno dove viene prodotto il pane: ogni anno sono previste 5-6 infornate, soprattutto in prossimità di eventi e festività vari.

Conosciamo meglio le caratteristiche e alcune curiosità della Micooula attraverso le parole e le testimonianze dei soci dell’associazione.

 

Ciao ragazzi, benvenuti su Italian Food Experience. Ci raccontate qualcosa sulla Micooula?

Dunque, in quasi tutta la Valle d’Aosta un tempo si produceva il pane di segale, almeno una volta all’anno, poiché si tratta di un pane facile da conservare rispetto a quello di solo grano. La Micóoula nasce proprio nei villaggi di champorcher: oltre ai normali ingredienti per fare il pane (farina, acqua, lievito), vengono aggiunti anche frutta secca, fichi, uva, noci, castagne che servivano per arricchire questo pane. La ricetta non è mai stata scritta ma tramandata oralmente. Il paese di Hone è l’unico che può utilizzare il nome di Micooula: in realtà, in dialetto valdostano questo pane viene chiamato patois, che significa “Piccolo pane, un po speciale”.

Il nostro pane viene considerato natalizio poiché, ormai da 23 anni a questa parte, la festa della Micóoula si svolge sempre l’8 dicembre. Si tratta, comunque, di un pane che si viene consumato durante tutto l’anno.

 

Come viene preparata la Micooula tradizionale?

Il metodo tradizionale prevede la cottura nel forno a legna. Il procedimento per la preparazione della Micooula è il seguente:

  • si scalda il forno, circa 1 settimana prima di fare il pane, in modo molto graduale (ciò per non rovinare il forno e garantire che esso sia caldo durante l’infornata);
  • il giorno della panificazione si iniziano a mescolare le farine di segale e grano (con dosi pari a 50% e 50%) e si aggiunge acqua tiepida con sale e lievito, e poi si impasta. Il procedimento di impasto viene fatto a mano, in un contenitore di legno. Quando l’impasto è pronto, si lascia riposare coprendolo;
  • nel frattempo, si pensa alla pulizia del forno: la legna viene tolta e il forno viene pulito con canovacci umidi per rendere l’ambiente pulito ed eliminare le particelle di cenere;
  • a questo punto si unisce la frutta secca e si rimpasta;
  • fatto ciò si creano dei lunghi salamini di impasto che poi verranno tagliati e, con un movimento di mani, si creano delle sfere tonde , grandi circa come una mano aperta. Ogni pagnotta avrà dimensioni e peso differenti, dato che il procedimento viene effettuata a mano senza l’ausilio di alcuna macchina;
  • a questo punto, le pagnotte si infornano. Dopo circa 1 oretta, i pani vengono tolti dal forno. Per capire se i pani sono cotti a puntino, occorre batterli con le nocche sul fondo: se emettono un suono cupo e pieno, allora la cottura è quella giusta;
  • dopo la battitura, i pani vanno lasciati riposare in un contenitore di legno, fino al raffreddamento, per garantire che l’umidità ancora all’interno della pagnotta se ne vada.

L’accorgimento forse più importante è quello di salare i pani, poiché essi non devono avere alcuna traccia di zucchero.

 

 

Esistono varianti della classica Micooula?

Molti paesi limitrofi prendono spunto dalla Micooula, quindi ognuno di essi propone una propria variante di questo nostre dolce tipico, magari inserendo al suo interno nocciole, gocce di cioccolato, mele o prodotti del territorio. La vera Micóoula contiene uvetta, fichi, castagne e noci. Quest’ultimo ingrediente non viene più utilizzato dalla nostra associazione.

 

A quali altri prodotti tipici locali si possono abbinare alla Micoola?

La  Micooula la si può utilizzare come pane durante i pasti, ma si abbina benissimo a prodotti come miele e lardo, tant’è che durante la festa dedicata alla Micooula, noi proponiamo sempre le nostre tartine di Micooula con fetta di lardo di Arnad DOP (nostro paese vicino) e miele di castagno VDA, un prodotto genuino e a km 0: una vera bontà, ve lo possiamo assicurare. Un altro abbinamento vincente è quello della Micooula con i formaggi, soprattutto quelli tipici della nostra regione.

 

Le immagini ci sono state gentilmente concesse dall’Associazione Amis de la Micóoula | Hône.