Chi è Sonia Peronaci – Ieri, Oggi e Domani?

Wow, che domanda difficile! La Sonia di ieri è una Sonia che ha voluto mettersi in gioco, puntando sulle sue più grandi passioni e confrontandosi con nuovi progetti, di cui il più grande è sicuramente rappresentato da Giallozafferano.
La Sonia di oggi ha sicuramente fatto tesoro delle esperienze passate, portando come bagaglio sia gli aspetti positivi che quelli negativi (che, secondo me, fanno parte della crescita naturale di una persona); è una Sonia che ha intrapreso un percorso da imprenditrice con nuovi orizzonti lavorativi e nuovi obiettivi da perseguire.
La Sonia di domani… chi lo sa! Nella mia testa ho tante idee e progetti che sto cercando di organizzare giorno per giorno!

 

Un suo segno distintivo e cosa non deve mai mancare nella sua tavola?

Un mio segno distintivo potrebbe essere la cura dei particolari. Vi faccio un esempio: nei miei piatti, adoro aggiungere quel tocco in più capace di farsi riconoscere e ricordare. Come le spezie, ad esempio: noce moscata in primis, timo, alloro, finocchietto. Insomma, un piccolo ma forte elemento che sappia dare una svolta al piatto.
Sulla mia tavola sicuramente non devono mai mancare i piatti della tradizione, quelli che in apparenza sembrano i più semplici, ma che in realtà hanno molto da raccontare. Per me, devi sapere, sono un vero comfort food!

 

Sonia Peronaci – Ph. Gian Marco Folcolini

 

L’arte è un modo di esprimersi che dev’essere coltivato e affinato da una forte ispirazione o da un grande maestro. Chi è stato/a o continua ad essere la sua fonte di creatività?

Da sempre, già dal mio esordio, i miei punti di riferimento sono di respiro internazionale: per farvi qualche esempio, Martha Stewart, Jamie Oliver, Nigella Lawson, Lorraine Pascal, Donna Hay. Diciamo che la curiosità e la voglia di imparare sono i motori che mi spingono sempre a cercare, osare, conoscere e fanno parte del mio DNA.
Ogni viaggio per me è continua fonte di ispirazione e
ogni viaggio è anche l’occasione per portare a casa un pezzo di mondo tra ricette e oggetti legati alla cucina. Insomma, come dico sempre, per me non si finisce mai di imparare!



Nata a Milano da padre calabrese e madre di origine altoatesina. Quanto hanno influito, nella sua professione, le origini del sud e nord Italia messe insieme?

Sicuramente il mio DNA è cosmopolita. Da piccola ho potuto muovere i miei primi passi sotto la guida di mia nonna Ottilia, altoatesina DOC, che mi ha insegnato magistralmente a preparare strudel, spatzle, frittelle e molte altre prelibatezze. Mio padre, inoltre, aveva un ristorante: inutile dirvi che anche lì è stato un incontro e amore a prima vista. Porto entrambi gli influssi nella mia cucina: seppur differenti, fanno parte del mio background e della mia personalità!

 

Il mercato del Food oggi sta diventando saturo di proposte e iniziative, soprattutto nella sfera dei blog. Quando ha iniziato, nel 2006, si può dire che è lei stata precorritrice di questo stile di vita e di business: cosa l’ha spinta, all’epoca, a investire nel web?

Io e il mio compagno, Francesco, all’epoca lavoravamo in uno studio di commercialisti. Ma la passione per la cucina e per il web, allora ancora inesplorato, ha sicuramente avuto la meglio. Ho puntato sul web, ho visto le sue enormi potenzialità e ho voluto investire in un settore in cui le aziende ancora non credevano. Da tutto questo è nato Giallozafferano, un sito nuovo che univa testo a immagini, dal sapore estremamente tutoriale, che ha avuto la fortuna che noi tutti oggi conosciamo.

 

Oggi ha intrapreso un nuovo e personale progetto. Quali caratteristiche ha rispetto a Giallo Zafferano?

Rispetto a Giallozafferano, la mia nuova esperienza è, per così dire, fatta su misura. Ho voluto creare un progetto che fosse più personale, quasi come un vestito, che non fosse solo un sito, ma che avesse un più ampio respiro. In tutto questo, si inseriscono le mie diverse attività: gli eventi alla Factory, i cooking show, le attività redazionali, i libri, le trasmissioni… insomma, come vedi, non sono mai ferma!

 

Le piace viaggiare? Quale territorio italiano le piace particolarmente per luoghi e piatti tipici?

Difficile dire quale città o territorio italiano mi piaccia di più! Posso dirvi che per me ogni luogo ha un’anima diversa: Roma, Firenze, Trento, Napoli sono sicuro tra le mie città preferite. In ognuna riesco a trovare una parte diversa di me stessa. Tra l’altro, io adoro visitare le città con le loro opere d’arte, le loro storie e le persone, ma soprattutto, come puoi immaginare, mettermi alla scoperta delle specialità culinarie locali!

 

Sonia Peronaci in cucina – Ph. Gian Marco Folcolini

 

Sonia, la sua passione per la cucina è evidente e indiscutibile. Oltre a questa, cosa le piace fare nel tempo libero?

Io, dovete sapere, ho molte passioni. Ammetto (a malincuore) che il tempo libero è sempre poco, ma mi piacciono le attività creative. Adoro cucire, suonare il pianoforte (sin da quando ero piccola), disegnare… insomma, la fantasia, come in cucina, per me non è mai abbastanza!

 

Un consiglio per i giovani o per chi vorrebbe seguire le sue orme?

Il mio consiglio è di essere curiosi, di provare, mettercela tutta e mai perdersi d’animo. Per me è fondamentale guardarsi sempre attorno per vedere le tendenze, documentarsi e non essere mai sazi, ma soprattutto mai dimenticare se stessi né le proprie origini.

 

Quali sono i progetti futuri?

I miei progetti futuri sono legati alla Factory, a questo ambiente che ho tanto cercato e voluto. Si tratta di uno spazio polivalente in cui vorrei dar vita a tutti i miei progetti, come eventi, scuola di cucina, attività redazionali. Per il resto… difficile dirlo, poiché la vita ci riserva sempre delle sorprese, non credi?

 

Tutte le immagini ci sono state gentilmente concesse da Sonia Peronaci e sono state scattate da Gian Marco Folcolini.