Alce Nero è un marchio italiano ormai famoso e consolidato. Nato alla fine degli anni ’70, con l’obiettivo di rispettare la terra utilizzando un’agricoltura di tipo biologica, per un mondo più sostenibile e meno inquinato, con il passare degli anni Alce Nero è diventata una voce distinta sul mercato, che ancora si batte per liberare le terre dai veleni, preservando la biodiversità e la responsabilità ambientale che è in divenire, e, non è limitata.
Oltre mille agricoltori aderiscono attualmente al marchio e sono loro i veri protagonisti di questo cambiamento, oltre a essere i primi a produrre cibo biologico. La filiera è composta da soci-agricoltori che rispettano i requisiti del marchio Alce Nero e si impegnano ad offrire un cibo vero, per la salute che è vita.
Per conoscere più a fondo questa realtà e svelarne il cuore, abbiamo intervistato Chiara Marzaduri, Responsabile Comunicazione di Alce Nero: insieme a noi, state per conoscere da vicino questa importante realtà italiana.
Alce Nero, un brand con tanta storia. Siete presenti nel mercato italiano dagli anni ’70: qual è la vostra filosofia aziendale?
Siamo agricoltori, apicoltori e trasformatori biologici impegnati dagli anni ’70 nel produrre cibi buoni e che nutrono in modo corretto, frutto di un’agricoltura che rispetta la terra e la sua fertilità. Siamo più di 1.000 in Italia, 14.000 nel mondo. Da più di 40 anni percorriamo la strada del biologico: ci dedichiamo alla produzione di un cibo proveniente da campagne libere da chimica e pesticidi, custodite e coltivate ogni giorno con rispetto. Un’agricoltura di tradizioni immutate e di innovazione, in equilibrio tra nuove tecnologie, sperimentazione di ricette ed ingredienti, e i rigorosi disciplinari che il biologico autentico impone. Questo perché sentiamo tutta la responsabilità di fare un cibo per gli altri, un cibo che è relazione. Relazione tra chi lo produce e chi ne fruisce, prima di tutto.
Quali sono i requisiti per far parte di Alce Nero?
Gli agricoltori e i trasformatori agro-industriali che diventano soci di Alce Nero devono rispettare il disciplinare dell’agricoltura e trasformazione biologica in ogni sua parte e devono essere certificati da un ente terzo. Per ogni tipologia di produzione poi ci sono disciplinari specifici che Alce Nero richiede e che riguardano gli aspetti qualitativi e organolettici dei prodotti.
Quanti sono gli agricoltori e apicoltori che fanno parte della grande famiglia Alce Nero?
Gli agricoltori, apicoltori e trasformatori biologici che fanno parte di Alce Nero sono quasi 1.000 in Italia, disseminati in quasi tutte le regioni del nostro paese, e quasi 14.000 nel mondo. In particolare, nei paesi di produzione di materie prime come zucchero di canna, caffè, cacao quali Costa Rica, Perù, Guatemala. Sono riuniti in una Associazione, Cooperativa Sin Fronteras, socia di Alce Nero.
Producete molti alimenti e distribuite in molti punti vendita dislocati in Italia. Vendete anche all’estero?
L’offerta di Alce Nero ormai comprende più di 350 referenze. L’80% del nostro mercato è rappresentato dall’Italia, siamo distribuiti nelle catene della GDO, del canale specializzato nel biologico. L’estero appunto pesa il 20% e il principale mercato è quello asiatico.
Alce Nero si impegna a garantire prodotti di qualità ai consumatori, ma non solo: affianca e sostiene anche progetti culturali come quello per Matera – Capitale Europea della Cultura – di Mammamiaaa, di cui siete partner. Cosa significa per voi questo partenariato?
Significa sostenere un progetto che lega il cibo alle persone, alle loro storie e alle loro terre. La coltivazione e produzione del cibo per noi non possono prescindere da un rispetto per tutti gli attori che sono coinvolti e il biologico stesso è espressione di questo rispetto: è un modello di relazione con le persone e con la terra, un metodo agricolo che ha cura della nostra salute e di quella del pianeta, oltre che dei nostri territori e paesaggi.
La mission di Mammamiaaa è promuovere tradizione, cibo e convivialità. Possiamo annoverare questi obiettivi fra quelli di Alce Nero?
Da 40 anni siamo impegnati in questo senso. Riscoprire le varietà culturali specifiche dei territori, fare un cibo che sia semplice, buono e che nutra in modo corretto, trasformandolo nel modo più protettivo possibile. Tutto, ricordando il piacere di riunirsi attorno alla stessa tavola.
Oltre ai punti vendita fisici dislocati in tutta Italia, è possibile acquistare i vostri prodotti online? Quali sono i vantaggi di entrambe le modalità di vendita?
Siamo presenti in tutte le principali catene della Gdo e del canale specializzato nel biologico. Sul nostro sito web è inoltre integrato lo shop online, dove è possibile trovare tutta la linea dei nostri prodotti, salvo i freschi che ad oggi non possono ancora essere acquistati.
Cos’è per Alce Nero il Made in Italy e come si traduce nei vostri prodotti?
L’italianità è un asset fondamentale per la nostra azienda.
Gli agricoltori coltivano in italia e i trasformatori hanno tutti sede nel nostro paese. Da sempre cerchiamo di coltivare i nostri prodotti in terre vocate e il nostro territorio accoglie la maggior parte delle nostre colture. Oltre a questo, crediamo nella distintività della dieta mediterranea che – grazie a cereali, legumi, frutta e verdura – rappresenta ancora uno dei modelli più equilibrati di alimentazione.
Quali sono i progetti futuri di Alce Nero?
Sicuramente l’ampliamento della gamma dei prodotti della linea fresca e di quella baby food.