
Marmellando, il brand italiano esempio di impresa agroalimentare agile
Nel caso di Carola, Mery e Daniela il collante è stata la passione per la cucina. Loro sono tre donne lucane che vivono in luoghi diversi d’Italia ma, senza per questo, rinunciare a fare impresa per consolidare la loro amicizia e realizzare un sogno comune: mettere in piedi un’azienda per la produzione di marmellate. Da questa unione di sentimenti e professioni nasce Marmellando, marchio attraverso cui le nostre imprenditrici producono e vendono confetture, gelatine, marmellate e composte in tutta Italia.
Per conoscere meglio questa realtà, abbiamo intervistato Carola Guarino, founder – insieme a Mery e Daniela – di “Meglio Darsi alla Cucina srl“, società proprietaria del marchio Marmellando.

Alcune confetture prodotte da Marmellando
Ciao Carola, benvenuta su Italian Food Experience. Ci racconti com’è nato il brand Marmellando?
Marmellando è nato dal desiderio di tre donne – tre amiche di sempre, con una professione avviata e i figli ormai grandi – di affrontare una nuova sfida per rinsaldare un antico legame conferendogli la dimensione di un’azienda capace di replicare la nostra passione in cucina a favore non più soltanto della nostra famiglia. Abbiamo lavorato anche di notte studiando il mercato delle conserve, analizzando ed esplorando il mondo del sottovuoto; abbiamo trasformato le nostre rispettive cucine in laboratori dove abbiamo sbucciato, affettato, centrifugato, sperimentato fino a raggiungere il risultato prefisso: produrre confetture, marmellate, composte e gelatine dai gusti insoliti ma tutte all’insegna del cibo sano. Abbiamo superato la distanza fisica tra di noi (Milano, Roma, Chiaromonte) con la chat, le mail e i corrieri: anche se non siamo millennials godiamo dei loro mezzi di comunicazione. Così lo scorso anno è nata la nostra società, “Meglio Darsi alla Cucina”. In breve, M.D.C. ovvero anche l’acronimo dei nostri nomi: Mery, Daniela, Carola. All’interno dell’azienda, ciascuna di noi è in grado di seguirne ogni profilo; per quanto mi riguarda, più in particolare sono stata delegata dalle mie socie agli assaggi, alla sperimentazione dei piatti, alla fotografia e anche alla presentazione dei prodotti.
Producete confetture fatte con tanti ingredienti diversi tra loro, per esempio quelle mela e caffè e pere e crusco. Quale, tra le varie confetture bi-gusto, riscuote più successo sul mercato?
I nostri prodotti hanno sempre almeno due ingredienti principali, armoniosamente combinati tra loro, in linea con il logo del nostro marchio “Marmellando”, che rappresenta appunto il simbolo di percentuale. Il prodotto maggiormente apprezzato è la composta di peperoni gialli e crusco, mentre tra le confetture primeggia la mela e caffè; tra le gelatine, quelle di arancia e prosecco e pera e crusco.

Confettura di mela e caffè

Gelatina di pere e crusco
Le confetture Marmellando si caratterizzano per la grande creatività nell’abbinamento dei gusti. A chi vi affidate per la fornitura delle materie prime?
Per la fornitura delle materie prime ci rivolgiamo esclusivamente al mercato italiano; utilizziamo sempre ingredienti freschi e selezionati che vengono poi cotti a bassa temperatura, in atmosfera controllata per mantenere intatte le proprietà organolettiche, oltre che il sapore e il colore originale degli ingredienti, senza aggiungere alcun conservante chimico. Tutte le nostre confetture e marmellate sono extra, hanno cioè più del 45% di frutta. Le gelatine arrivano fino al 95%, come nella fragola e peperoncino, ma sono escluse dalla definizione di extra, prevista per legge solo per le confetture e marmellate.
Quanti vasetti di confettura producete in media ogni anno?
Produciamo circa 6.000 vasetti.

Gelatina di fragola e peperoncino

Composta di peperone e crusco
Ci racconti la cosa più bella o un aneddoto che ti ha colpito da quando hai intrapreso questo viaggio imprenditoriale?
Sono tanti gli aneddoti che potrei raccontare perché la nostra vita aziendale è ricca di esperienze, ma uno in particolare mi piace ricordare ed è il commento di un nostro distributore che, dopo avere assaggiato la composta di cipolla e mele annurche, mi ha guardata con aria seria e con tono perentorio mi ha detto: “Voi siete illegali”. Letto nei miei occhi imbarazzo e stupore ha aggiunto: “Questa composta crea dipendenza non posso portarla a casa mia altrimenti non dormo fino a quando non la finisco!”
Quali sono gli obiettivi e le prospettive per il futuro?
Per il futuro abbiamo molti progetti, primo fra tutti ampliare la gamma delle nostre confetture, gelatine e composte (già a Natale avremo a catalogo una nuova composta: crusco e aglianico); in secondo luogo, diversificare la produzione con prodotti panificati dolci e salati nonché sperimentare altri mercati oltre a quello italiano.